Raffaele Ilardo
Usare il tester (parte seconda)
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Misura di resistenze
figura 1
figura 2
figura 3
La misura di una resistenza isolata non presenta problemi, basta scegliere il fondo scala più appropriato; in figura 3 vediamo la misurazione di un resistore da 5,6 kohm nominali, eseguita ruotando il selettore su 20 kohm. E' sempre opportuno, durante la misura, fare attenzione a non toccare la resistenza con le dita, specialmente se è di valore elevato, poichè la conducibilità del corpo verrebbe a trovarsi in parallelo alla resistenza, facendo leggere un valore minore.
figura 4
figura 5
Per fare una lettura corretta è necessario interrompere il collegamento della resistenza col resto del circuito; è sufficiente scollegare solo una delle due estremità, come si vede in figura 5 (punto indiato dalla freccia rossa).
Misura di correnti continue
La corrente, come noto, è un flusso di cariche; affinchè sia possibile misurarla, è necessario che tale flusso attraversi lo strumento di misura.figura 6
figura 7
La massima corrente che si può misurare in questo modo è di 200 mA; per correnti maggiori, fino ad un massimo di 10 A, occorre ruotare il selettore nella posizione marcata appunto "10 A".
Per questa gamma di misura, il puntale nero va sempre inserito nella boccola "COM" mentre il puntale rosso va inserito nella boccola "10ADC".
Misura di tensioni alternate
La misura di tensioni alternate è alquanto critica, e solo i multimetri di un certo livello sono in grado di fornire letture attendibili in tutte le circostanze. I tester più economici, oltre ad avere poche portate disponibili, garantiscono una misura sufficientemente corretta solo con tensioni alternate sinusoidali aventi frequenza di 50 hz; in altre parole, con la tensione di rete.La lettura del multimetro fornisce il valore efficace "rms" (detto anche "calore equivalente", perché comparato a quello di una corrente continua che sviluppa la stessa quantitá di calore), che viene effettata raddrizzando la corrente alternata, determinandone il valore medio e moltiplicandolo poi per un fattore 1,1 (rapporto tra il valore efficace ed il valore medio di una sinusoide ideale).
figura 8: forma d'onda con
presenza di spikes; fattore di
cresta >4
Chi è interessato alla corretta misura delle tensioni alternate, deve scegliere un multimetro in base al valore del fattore di cresta che esso è in grado di misurare. Tale fattore equivale al rapporto tra il valore di picco e quello efficace e indica quanto la forma d'onda risulta distorta e lontana da una sinusoide ideale.
Il fattore di cresta di una sinusoide é 1.414; per poter eseguire in modo affidabile misurazioni su forme d'onda anche distorte occorre uno strumento in grado di accettare un fattore di cresta almeno uguale a 3.
Un altro parametro importante, legato al fattore di cresta, é la larghezza di banda, ovvero la gamma di frequenze che il multimetro è in grado di leggere e misurare con precisione. La considerazione che operando sulle frequenze di rete possa essere sufficiente un multimetro che misuri 50 Hz non deve trarre in inganno; nel caso di forme d'onda distorte, infatti, alla frequenza fondamentale di 50Hz si trovano sovrapposte frequenze multiple, che possono arrivare a varie centinaia di Hz. Occorre quindi che lo strumento abbia una larghezza di banda non inferiore ad 1 kHz.
E' opportuno a questo punto descrivere brevemente il significato dei termini precedentemente citati, termini che ricorrono peraltro in vari ambiti anche non di stretta pertinenza dell'elettronica:
figura 9: valori caratteristici
di un'onda sinusoidale
Valore picco-picco: è la differenza fra il valore di picco positivo e il valore di picco negativo; indica l'ampiezza massima del segnale
Valore efficace (di una corrente alternata): è il valore che avrebbe una corrente continua in grado di produrre la stessa quantità di calore della corrente alternata; nel caso di una sinusoide, si calcola dividendo il valore massimo VM per la radice di 2
Fattore di cresta: è il rapporto fra il valore di picco ed il valore efficace; è tanto maggiore quanto più la forma d'onda è distorta (vale 1 per la corrente continua, 1,414 per la sinusoide, 1,73 per un'onda triangolare)
figura 10
Useremo la portata di 200 V per misurare la tensione che esce dal secondario di un trasformatore, che ha sicuramente un valore inferiore, mentre ruoteremo il selettore su 600 V per misurare la tensione presente, per esempio, in una presa di corrente.
Per queste misure occorre fare molta attenzione nel maneggiare i puntali, assicurandosi del perfetto isolamento e controllando che non vi siano tratti di cavo spellati.
Come usare il tester (parte prima)
Come usare il tester (parte terza)